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L'evoluzione della Bicicletta [Video]

Di Valeria Bonora - 7 Aprile 2014

Un incredibile video di un minuto che mostra l’evoluzione della bicicletta.

Il termine “bicicletta” nacque in Francia verso la fine degli anni 1860 e rimpiazzò il termine velocipede dal modello della High Bicycle in poi.

Ma prima ancora del velocipede si parlava di celerifero, che fu presentato dal conte francese Mède de Sivrac nel lontano 1796, senza pedali senza un sistema di controllo e di manovra. Dopo Poi nel 1815, il tedesco Karl Friedrich Drais von Sauerbrounn inventò la draisina, attrezzata già di una sella e di un manubrio per governare la ruota anteriore.

Poi un meccanico inglese introdusse il ferro al posto del legno come materiale per il telaio, e assieme al londinese De-Knight costruì la hobby-horse pedestrian. Nel 1825 un altro inglese, Gorupes, presentò un pre-velocipede funzionante tramite l’azione delle braccia sulla ruota anteriore.

E nell 1838 un fabbro scozzese, Kirkpatrick Mac Millan, diete vita al primo velocipede, un veicolo con la ruota posteriore molto più grande di quella anteriore ed il conducente seduto sulla ruota stessa. Mentre 1855, il fabbro parigino Ernest Michaux, realizzò il biciclo michaudine, caratterizzato dalla ruota anteriore più grande.

Poi i francesi Pierre Lallemant e James Carrol richiesero il primo brevetto americano per velocipede a due ruote nel 1867 e nel 1869, James Starley e William Hillman di Coventry, idearono un velocipede battezzato Gran-Bì che venne brevettato l’anno seguente dai loro superiori col nome di “Ariel” e ne cominciarono una produzione industriale.

Il velocipede conobbe un grande successo anche in Italia, il primo fu portato ad Alessandria, dall’industriale della birra Carlo Michel, di ritorno dall’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867. Con tale mezzo, l’imprenditore percorse le vie della città tra gli sguardi stupefatti dei concittadini.

In Italia nel 1869 l’orologiaio e fabbricante di pesi Raimondo Vallani presentò in occasione del carnevale di Modena un velocipede a tre ruote che riuscì a vendere per ben 200 lire, dando così l’avvio ad una piccola produzione di serie. [Fonte Wikipedia]

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