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L'ortoterapia: il miglior metodo per combattere lo stress

Di Redazione - 9 Febbraio 2022

Quando si hanno ad attenderci fuori casa un orto o un giardino, non si vorrebbe far altro. È la pace. Un senso di pienezza. È quella beatitudine che fa assaporare il vento, le nuvole nel cielo, il pendio di una collina, uno scroscio di pioggia.
(Pia Pera)

Fa parte di quelle terapie occupazionali atte a riabilitare le persone con disagi o disabilità. Ma l’ortoterapia o terapia orticolturale è molto più di una semplice “terapia“, le sue origini affondano le radici nella notte dei tempi. Basti pensare a cosa ci rilassa quando siamo stressati: una passeggiata nei boschi, il contatto con la natura, il coricarci su un prato.

Tutte cose che l’uomo ha sempre fatto e che hanno sempre migliorato la sua condizione. Quante volte nei film vediamo il protagonista che si getta felice su un prato, o che scappa correndo attraverso un campo per poi fermarsi e gettarsi in terra disperato abbracciando la natura? Non è un caso o una montatura cinematografica, ma è la natura dell’uomo. Vicino alla Terra ci sentiamo meglio, il nostro corpo si libera, trae forza, si rinvigorisce, si rigenera. Impariamo a vivere con maggiore lentezza, con più consapevolezza, ci sentiamo in collegamento con l’interno universo.

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annaffiare piantine orto

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© Pexels

Che cos’è l’ortoterapia?

L’ortoterapia consiste proprio nell’avvicinamento alla terra, intesa come fonte di vita, dell’individuo. S’impiega il proprio tempo nella coltivazione di fiori, piante, ortaggi, frutti… elementi naturali vivi, all’aperto e spesso praticata in gruppo, una terapia che coinvolge tutti i sensi, la responsabilità e la socializzazione.

Utile anche per sollecitare l’attività motoria, ma soprattutto per migliorare umore e ridurre o addirittura eliminare stress e ansia, rafforzare l’autostima e in alcuni casi utile a uscire da un “guscio” e favorire l’inserimento in un gruppo.

Persone con disabilità mentali o fisiche trovano nel contatto con la terra un momento tranquillo, rilassante, sereno e soprattutto armonico. La terapia diventa utile anche per acquisire le conoscenze e le tecniche per coloro che al termine della terapia vogliono far diventare la cura dell’orto una vera e propria attività lavorativa, come per esempio la produzione di ortaggi per poi rivenderli o la produzione di fiori per vivai o fiorai.

L’orto è una grande metafora della vita spirituale: anche la nostra vita interiore abbisogna di essere coltivata e lavorata, richiede semine, irrigazioni, cure continue e necessita di essere protetta, difesa da intromissioni indebite. L’orto, come lo spazio interiore della nostra vita, è luogo di lavoro e di delizia, luogo di semina e di raccolto, luogo di attesa e di soddisfazione. Solo così, nell’attesa paziente e operosa, nella custodia attenta, potrà dare frutti a suo tempo.
(Enzo Bianchi)

Le origini dell’ortoterapia

La storia fa iniziare l’ortoterapia intorno al 1600 quando le persone più povere ripagavano gli ospedali per le cure che ricevevano con la cura dei giardini e degli orti botanici spesso adiacenti l’ospedale.
I medici notarono già allora che questo tipo di lavoro non era un peso per i malati anzi, spesso e volentieri li aiutava e rendeva le guarigioni più veloci rispetto a quelle dei ricchi che pagavano le cure con moneta sonante.
All’epoca però non vennero studiati i benefici, rimase solo un metodo per pagare le cure che si ricevevano. Tornò in voga in Inghilterra subito dopo la prima e seconda guerra mondiale, dove una specie di ortoterapia veniva prescritta ai reduci delle guerre, feriti nel fisico e nell’animo, i quali a contatto con la natura e la terra trovavano nuovamente la voglia di vivere superando difficoltà motorie e psicologiche.
Oggi ci sono veri e propri corsi presso i giardini botanici o presso alcune cliniche, ma per mettere in pratica questa terapia basta davvero poco: un vaso, un po’ di terra, qualche piantina e il terrazzo di casa può diventare un centro antistress dove rintanarsi nelle nei nostri momenti quotidiani per tranquillizzare mente e corpo.
L’orto è il luogo magico dove si imparano, senza accorgersene, la geometria, la botanica, la cucina, la pittura, l’ecologia e la gioia di vivere.
(Fabrizio Caramagna)




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