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Telefoni cellulari: comparirà la scritta "Può nuocere alla salute"?

Di Daniela Bella - 21 Marzo 2014

Il telefono cellulare, ma oggi possiamo dire gli smartphone, sono tra gli oggetti più utilizzati dall’uomo.

Diversi studi sono stati condotti negli anni sui possibili effetti dovuti ad un uso frequente del cellulare: chi sostiene quanto il continuo contatto con il dispositivo possa possa essere nocivo per la nostra salute, per vie delle numerose onde elettromagnetiche da esso emesse; chi, invece, sostiene che l’uso del cellulare possa essere escluso dai rischi legati alla nostra salute.

Insomma, sta di fatto che di rischi si parla sempre, e, proprio per tal ragione, l’associazione A.P.P.L.E. (Associazione Per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog) di Padova ha chiesto al Tar del Lazio di ordinare al Ministero della Salute e al governo di effettuare immediatamente una campagna informativa sui rischi dei telefoni cellulari per la salute e sulle modalità per annullarne o ridurne l’esposizione.

Per cominciare, l’associazione chiede che venga scritto sui cellulari la dicitura “Può nuocere alla salute“, così come avviene per le sigarette.

Laura Masiero, presidente di A.P.P.L.E., ha spiegato di essersi trovata “costretta” a ricorrere alle vie legali perchè, nonostante le numerose intimazioni e segnalazioni ricevute in passato a riguardo, dall’associazione A.P.P.L.E. così come da altre, il Ministero della Salute non si è mai offerto di provvedere con le giuste misure se non con una semplice pagina su internet.

Il ricorso, promosso dallo studio legale torinese Ambrosio e Commodo, specializzato nel risarcimento del danno, si basa anche sulla sentenza della Cassazione nella causa tra Innocente Marcolini e l’Inail, vinta dal dirigente d’azienda bresciano, che aveva stabilito il nesso di causa tra l’uso di telefono cellulare e il tumore alla testa che l’aveva colpito.

Con questa causa, dunque, Marcolini vorrebbe dare il suo contributo affinchè la gente sappia che esiste un legame tra l’insorgenza del tumore e l’uso del cellulare.

Tra l’altro pare che lo studio Ambrosio e Commodo stia anche assistendo diverse persone colpite da neurinoma che intendono iniziare entro l’estate delle cause civili.

Nel ricorso presentato al Tar, curato dagli avvocati Renato Ambrosio, Stefano Bertone e Chiara Ghibaudo, si legge:

“Un utilizzatore medio di cellulare in Italia accumula da 80 a 180 ore di uso in un anno. Il dato sale a 360 ore per chi utilizza il telefono mobile 60 minuti al giorno (sono sufficienti 5 telefonate di poco più di dieci minuti per raggiungere tale livello). Chi utilizza il cellulare con tale frequenza accumula una frazione consistente del totale ore idoneo, secondo lo Iarc, a incrementare il rischio di tumore: il raggiungimento di un uso di 1640 ore di cellulare aumenta infatti del 40% il rischio di sviluppare un glioma (cancro del cervello).”

Insomma, uno scossone bello e buono che forse, per una buona volta, darà i suoi frutti…

[Fonte: www.repubblica.it]

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