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Colleferro: cavalli, asini e muli allo stremo dei maltrattamenti

Di Giordana - 9 Marzo 2014

Sembra che non si sia ancora riusciti a scrivere un finale alla crudele storia del maltrattamento di animali denunciata dall’Italia Horse Protection più di un anno fa. Con l’ Operazione Colleferro, nel gennaio 2013 accadeva il più grande sequestro di equidi mai avvenuto in Italia, in cui vennero salvati dalla morte oltre 200 animali in diversi Comuni del Lazio. Oggi ENPA, IHP, IRDA e LEGAMBIENTE lanciano una nuova campagna di adozione e la raccolta fondi per sostenere le spese veterinarie, di alimentazione e di trasporto degli animali da salvare.

Questo clamoroso caso di disumanità e sofferenza cominciava molti anni fa, ad opera di un personaggio che agiva indisturbato sotto gli occhi delle autorità e dei cittadini. Centinaia di cavalli, asini, muli, bardotti e bovini venivano lasciati a se stessi, mentre morivano di fame e di sete.
In questa situazione senza precedenti è intervenuta un’azione congiunta del Ministero della Salute, dei NAS, del Corpo Forestale e delle associazioni che hanno battuto centinaia di ettari di terreno, scenario di uno spettacolo quanto più macabro. Ovunque, in quelle terre, carcasse di animali in decomposizione, animali agonizzanti o quasi del tutto inselvatichiti. Quelli in condizioni più gravi sono stati portati in clinica, ma non tutti sono sopravvissuti.

Dopo il sequestro le associazioni hanno lamentato l’ingovernabilità della situazione. Ci sono infatti ancora 5 cavalli da sequestrare, 10 cavalli da affidare e tantissime femmine in procinto di partorire bisognose di cure veterinarie, e i fondi precedentemente raccolti sono stati già del tutto impiegati per assistenza e per l’avviato processo giudiziario.
“Le Istituzioni, le Autorità locali e le Procure – spiegano le Associazioni – non hanno stanziato un euro per far fronte al sequestro Colleferro, dimostrando quello che denunciamo da tempo e cioè che, senza l’iniziativa delle associazioni e dei cittadini, parlare di stop ai maltrattamenti rimarrebbe solo teoria. Stiamo lavorando per cambiare questa situazione, ma adesso è tempo di agire. Per questo lanciamo la raccolta fondi e una nuova campagna di adozione per portare al sicuro tutti gli animali”.

È inoltre partita una diffida legale da parte di tutte le associazioni contro i sindaci e i dirigenti Asl dei Comuni coinvolti, affinché mettano concretamente in atto un’adeguata sorveglianza e arrestino i traffici con gli animali che il maltrattatore, ancora a piede libero, ha già minacciato di protrarre.
Per chiedere in affidamento cavalli o pony sequestrati occorre mandare una mail a ihp@horseprotection.it e a tutela.animale@sanita.it.
L’Italian Horse Protection sta coordinando la raccolta fondi. Per fare una donazione, seguire le modalità indicate al link: http://www.horseprotection.it/dett_articolo.asp?id_a=615
[Photo by: roma.corriere.it e informareperresistere.it]

 
 





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