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Sostanze Nocive

Attenzione a scontrini e ricevute: contengono sostanze tossiche dannose per la salute

Di Daniela Bella - 27 Febbraio 2014

Attenzione alla carta termica. Se vi state chiedendo cosa sia, la carta termica è quella speciale tipologia di carta destinata alla stampa di piccolissime tirature.

I fogli, che all’occhio risultano semilucidi da un lato, sono ricoperti da un’emulsione formata dal colorante e dallo specifico reattivo. All’atto della stampa la testina della stampante viene surriscaldata e sfiorando il foglio fa avvenire la reazione tra colorante e reattivo generando l’immagine.

Per intenderci, generalmente la carta termica è quella utilizzata come supporto di stampa per fax, per gli scontrini delle casse e per le ricevute del bancomat o di qualunque carta di credito e nelle stazioni di servizio.

Immagine da: www.napolitoday.it

A quanto pare, infatti, questa speciale tipologia di carta contiene bisfenolo A, solitamente abbreviato in BPA, una sostanza chimica sospettata di essere dannosa per l’uomo.

In particolare, il BPA sembra essere imputato in numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, e nel calo di fertilità nell’uomo adulto. Inoltre, questo composto chimico ad azione ormono-simile pare possa colpire anche il sistema nervoso.

A confermarlo è stato uno studio condotto dai ricercatori della Cincinnati Chidren’s Hospital, pubblicato su “Jama“.

Lo studio, seppur limitato, ha coinvolto 24 studenti universitari, ai quali è stato chiesto di è stato chiesto di maneggiare ricevute fiscali per due ore consecutive, a mani nude.

Dopo una settimana, è stato chiesto ai volontari di fare la stessa cosa, ma questa volta indossando dei guanti.

Ebbene, dopo aver monitorato il tasso di bisfenolo raccogliendo campioni di urina dei volontari, prima dell’esperimento, dopo che i giovani avevano manipolato la carta a mani nudi e quando invece l’avevano toccata con i guanti, i ricercatori hanno scoperto che la quantità di bisfenolo era bassa nella fase iniziale, aumentava in modo abbastanza evidente durante la seconda fase ed era rimasta invece stazionaria nella terza fase.

L’allarme, dunque, arriva dopo che il bisfenolo era stato trovato anche in biberon e alcuni contenitori per bevande e alimenti, come plastiche, confezioni alimentari e lattine.

Le implicazioni cliniche dovute ad un’esposizione cronica sono sconosciute, ma possono essere particolarmente rilevanti, secondo i ricercatori, per le persone con una storia di esposizione professionale come cassieri, che gestiscono le entrate di 40 o più ore alla settimana, anche se sarebbe necessario uno studio più ampio, per confermare i risultati e valutarne le implicazioni cliniche.

In ogni caso i ricercatori invitano a maneggiare queste ricevute e questi prodotti con attenzione.

Essendo fonte di bisfenolo, se questa speciale tipologia di carta deve essere toccata con una certa frequenza allora sarebbe consigliabile indossare dei guanti protettivi. Quando non è possibile, invece, sarebbe opportuno lavarsi accuratamente le mani.

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