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Vaticano, le pesanti accuse dell'ONU: "Hanno permesso la pedofilia!"

Di Daniela Bella - 7 Febbraio 2014

Il tema della pedofilia è sempre un argomento molto delicato, ancor peggio se si parla di casi di pedofilia all’interno della Chiesa cattolica, ovvero abusi sessuali su minori o possesso di materiale pedopornografico da parte di vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti appartenenti alla Chiesa cattolica.

A tal proposito, l’ONU (Organismo delle Nazioni Unite) ha denunciato il Vaticano per aver adottato politiche che hanno permesso l’abuso sessuale su decine di migliaia di bambini e ragazzi.

Immagine da: www.wikipedia.org

Attraverso un durissimo e pesante rapporto (che potete trovare qui), dunque, l’ONU invita la Santa Sede ad aprire delle indagini sui pedofili e sui membri del clero che hanno nascosto questi crimini, oltre a chiedere l’immediata rimozione dei responsabili di quegli atti, che dovrebbero essere “consegnati” alle autorità civili.

Tale documentazione è stata redatta dall’ONU dopo che il Comitato il mese scorso aveva interrogato esponenti del Vaticano sull’implementazione della Convenzione ONU dei diritti del bambino, il principale trattato delle nazioni unite per la tutela dei minori.

Pertanto, al punto 14 della documentazione, il Comitato raccomanda alla Santa Sede una completa revisione del suo assetto normativo, in particolare il Codice di diritto Canonico in modo di assicurare una completa aderenza alla Convenzione ONU per la protezione dei bambini.

Il Comitato, inoltre, raccomanda anche un meccanismo che abbia il mandato e la capacità di coordinare le normative a favore dei diritti dei bambini attraverso tutti i consigli pontifici , e le conferenze episcopali e le istituzioni religiose che sono sotto l’autorità della Santa Sede.

Nel rapporto, infatti, si legge:

“Il Comitato è gravemente preoccupato dal fatto che la Santa Sede non abbia riconosciuto l’ampiezza dei crimini commessi, non abbia preso le necessarie misure per affrontare i casi di abusi sessuali e per proteggere i bambini, e abbia adottato politiche e pratiche che hanno portato a una continuazione degli abusi e all’impunità dei responsabili…”

Oltretutto il Vaticano è stato anche criticato aspramente per il suo atteggiamento mostrato nei confronti dell’omosessualità, della contraccezione e dell’aborto.

La Santa Sede viene inoltre invitata a rivedere le proprie politiche per assicurare il rispetto dei diritti dei bambini e la loro possibilità di accedere alle cure mediche.

Ma non finisce qua. Nel rapporto, infatti, si chiede anche che a questo scopo siano previsti bugdet adeguati, e chiede anche che la Santa Sede conduca delle indagini sul personale religioso che lavora nelle lavanderie di Magdalene in Irlanda e che tali risultati, poi, vengano resi noti alle autorità civili.

Attraverso una nota, il Vaticano ha replicato alle accuse del Comitato dicendo che il dossier dell’ONU sulla pedofilia sarà oggetto di esame e studio da parte della Santa Sede, ma, al contempo, respinge ogni interferenza sull’insegnamento della Chiesa e conferma il suo impegno in favore dei diritti dei minori:

“Nel rispetto della Convenzione, le accuse ricevute dall’ONU, verranno sottoposti a minuziosi studi e esami, ma in alcuni punti le Osservazioni ricevute sembrano un tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa. La Santa Sede reitera il suo impegno a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, in linea con i principi promossi dalla Convenzione sui diritti del fanciullo e secondo i valori morali e religiosi offerti dalla dottrina cattolica…”

Insomma, il Vaticano ha ricevuto davvero un bello scossone, probabilmente inaspettato. Ma, come si suol dire, “ci voleva come il pane“, certe cose non possono restare nascoste: questo è un problema davvero gravissimo e il non parlarne, il non agire, il non affrontalo è davvero una mancanza di rispetto non solo nei confronti di tutti coloro che hanno ricevuto abusi e oltraggi di questo tipo, ma anche nei confronti di tutta la comunità cristiana.

[Fonte: www.corriere.it]

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