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Abolita una Materia dalle Scuole, l'unica che ci Differenzia dalle Macchine

Di Valeria Bonora - 6 Febbraio 2014

Un duro colpo per l’Italia e la sua storia, per quell’Italia fatta di artisti, di opere d’arte, sculture, musei.

La Cappella Sistina

Un duro colpo per la cultura italiana, per quell’Italia che da sempre è il simbolo dell’Arte in tutto il mondo.

I migliori artisti da Giotto a Michelangelo, dal Bernini al Tiziano per non parlare di Leonardo… tutti verranno dimenticati, accantonati, impolverati e messi in soffitta da una cultura disfattista, falsamente all’avanguardia, da una cultura che non si preoccupa del patrimonio culturale di una nazione che potrebbe splendere su tutto il mondo se solo fosse in grado di valorizzare di più la sua arte anzichè nasconderla e addirittura abolirla.

Grazie signora Gelmini per questo colpo alla nostra storia di italiani. Grazie signora per la sua Riforma del sistema scolastico (nn. 133 e 169/2008).

Abolendo gli istituti d’arte e riducendo le discipline artistiche lei ha accoltellato l’Italia al cuore. Città come Roma, Firenze, Assisi, Venezia, Siena, Pisa, Napoli poli culturali e artistici saranno dimenticate, nelle vie delle città passeranno uomini che non sapranno quali tesori vi si celano.

il David di Michelangelo

L’Italia ha il maggior numero di beni artistici e culturali dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO….

Vergogna.

Ecco cosa dovremmo provare. Vergogna davanti ad opere come la Cappella Sitina, il David, il Duomo, alla Reggia di Caserta, al Palazzo degli Uffizi….

La riduzione delle discipline artistiche colpisce tutti i Licei artistici ma non solo:

• cancellazione di «Storia dell’arte» dai bienni dei Licei classici e linguistici, dagli indirizzi Turismo e Grafica degli Istituti tecnici e dei professionali;
• niente arte per i geometri;
• cancellazione di «Disegno e Storia dell’arte» dai bienni dei Licei scienze umane e linguistici;
• cancellazione di «Disegno e Storia dell’arte» dal «nuovo» Liceo sportivo;
• eliminazione del «Disegno» nei trienni di questi ultimi «ambiti formativi» (cfr. n. 321, giu. ’12, p. 10).

E a perderci non è solo la cultura, ma anche i mestieri collegati all’arte come la moda, la grafica, il design cose nel quali l’Italia è sempre stata ai vertici in tutto il mondo… Provate a chiedere ad un americano il nome di uno stilista… Valentino, Missoni, Dolce e Gabbana…. Provate a chiedere ad un Americano il nome di un designer… Pininfarina. Non siamo gli unici al mondo, ma sicuramente siamo i migliori.

Ma allora perchè questa politica distruttiva? Nelle scuole non deve mancare l’arte, nella vita non deve mancare l’arte. L’arte è tutto, è quello che ci distingue come esseri viventi, è quello che ci impedisce di diventare macchine. Una macchina non potrà mai realizzare un quadro paragonabile ad un Caravaggio.

La Primavera di Botticelli

Eppure dalle scuole è stata eliminata l’arte.

Neppure le 15 mila firme raccolte dal ministro dei Beni culturali Massimo Bray non hanno trovato ascolto.

Il motivo? Il reintroducimento della storia dell’arte nelle scuole «significherebbe aumentare una spesa che è stata tagliata perché il Paese non è in grado di sostenerla».

Celeste Costantino, deputata Sel e segretaria del Consiglio d’Europa, commenta così:

«Cancellare la formazione artistica è l’ennesimo paradosso di una politica che negli ultimi venti anni ha colpito a morte beni culturali, paesaggi e patrimoni culturali unici al mondo. Aver cancellato la Storia dell’arte per i giovani studenti significa ridurre il loro senso critico, la conoscenza, il sapere, fino a costringerli a dimenticare la grandezza del nostro patrimonio storico artistico».

Lady with an Ermine (Ritratto di Cecilia Gallerani) di Leonardo da Vinci

I dati della scuola calcolati dai test Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ci posizionano agli ultimi posti, siamo “ignoranti”, mentre le altre nazioni introducono l’arte e la sua storia anche nelle scuole elementari, noi la eliminiamo.

Possiamo solo provare vergogna per questa riforma, e non possiamo poi stupirci se i giovani “scappano” all’estero, l’Italia non da stimoli, è piatta, non c’è lavoro, non ci sono incentivi… e se ci tolgono anche l’arte l’Italia non farà altro che affondare in un mare di miseria.

 
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