Alimentazione
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Rosmarino: un'erba che profuma di mare

Di Giordana - 7 Gennaio 2014


Il rosmarino, la “rugiada di mare” è un’erba aromatica nostrana diffusa in tutta Europa.
Le metamorfosi di Ovidio ne narrano l’origine mitologica e raccontano di quando Apollo vide Venere e Marte insieme. La dea era così adirata per essere stata scoperta con il suo amante che decise di vendicarsi di Apollo facendolo innamorare di una principessa araba, Leucotoe. Apollo preso da un amore irresistibile riuscì ad entrare nella stanza della principessa, usando un travestimento e la sedusse, ma Clizia, una ninfa innamorata di Apollo non gradendo la nuova passione del suo amato, per vendicarsi, confidò al padre di Leucotoe la debolezza della figlia.
Affinché l’onore venisse rispettato il padre di Leucotoe volle che la principessa fosse sepolta viva e Apollo non potendola riportare in vita fece in modo che il sole filtrasse nella sua tomba sotterranea, con la luce del sole il corpo martoriato di Leucotoe si trasformò in una pianta dall’odore intenso e dai piccoli fiori violacei, il rosmarino.

I romani lo consideravano anche una pianta dal potere esoterico, la pianta dell’immortalità e veniva usato nei riti di purificazione, probabilmente grazie al suo potere antisettico.
Le sue doti culinarie sono documentate solo dal XVIII secolo in poi, prima infatti veniva considerato prevalentemente come pianta officinale, antisettica, tonificante, stimolante, antinfiammatoria.

Ci sono piante e spezie fatte per viaggiare, i cui nomi bastano ad evocare sapori lontani e odori e navi e amori, ma ce ne sono altre, come il rosmarino, fatte per tornare a casa, il cui odore ci ricorda qualcosa di antico e familiare, mediterraneo e casalingo, caldo e balsamico allo stesso tempo.
Il rosmarino nasconde la sua storia tra le tovaglie di casa, a metà tra il balcone e la cucina, ma non per questo è meno affascinante, è ricco di proprietà terapeutiche, si può usare puro per gli infusi (espettoranti o antisettici) e fresco o secco in cucina.
L’olio essenziale è molto usato in fitoterapia, è un buon drenante e favorisce la circolazione, motivo per cui è usato come lozione anti caduta, è anche tonificante e rinvigorente.
In cucina ha mille usi, ma forse questa ricetta non la conoscete:
Ingredienti: 100 g di tofu, 1 cucchiaino di agar agar in polvere , 1 cucchiaio di olio di semi, una puntina di sale fino, 1 cucchiaio colmo di succo di limone, una manciata di foglie di rosmarino, mezzo cucchiaino di zucchero di canna.
Preparazione: Frullate il tofu, lo zucchero, l’agar agar, l’olio, il sale e le foglie di rosmarino fino ad ottenere un composto piuttosto morbido. Mettete a scaldare in una padella antiaderente a fuoco basso fino a che non comincia a sfrigolare. Qui ammetto che ancora vado un po’ ad occhio ed un po’ a caso, e il criterio dello “sfrigolamento” è il più oggettivo che riesco ad avere. Tenete in padella ancora un paio di minuti, poi lasciate raffreddare per una decina di minuti. Una volta raffreddato unite il succo del limone e ponete il composto in un contenitore: la cosa meravigliosa di questa ricetta è che il tofu-feta una volta solidificato assumerà la forma del contenitore scelto. Ponetelo in frigorifero a raffreddare per qualche ora. Si conserva in frigorifero qualche giorno. [Fonte ricetta: veganblog.it]





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