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Il parco Sirente -Velino è salvo: il potere delle petizioni

Di Giordana - 18 Dicembre 2013


Questa storia è bella, bella per iniziare/proseguire la giornata ricordandosi che possiamo cambiare le cose, che il potere di farlo è anche nelle nostre mani, che non dobbiamo smettere di credere e che la tenacia e la positività, nella lotta etica per ciò in cui crediamo, sono sempre premiate.
E’ la storia di un’ennesima ingiustizia ambientale e di una petizione, come tante, si come tante, ma vittoriosa, utile, finalizzata ad uno scopo che è stato poi raggiunto (la petizione è ancora attiva e si propone di arrivare a 300.000 firme).
Il parco Sirente-Velino, in Abruzzo, era a rischio, la proposta di un consigliere regionale (Luca Ricciuti) era quella di ridurre i confini del parco, di ben 4200 ettari, per consentire l’apertura di una zona di caccia e regalare il restante alla speculazione edilizia ed quant’altro riesce a mangiare sull’ambiente e sulle sciagure che l’essere umano è in grado di infliggergli, inconsapevole di quanto gli torneranno indietro.

Ridurre i confini di un parco nazionale è cosa grave e a dir poco insensata, lo stesso guadagno che si ricaverebbe dalla speculazione potrebbe essere ottenuto salvaguardando e ottimizzando le risorse del parco, promuovendo un turismo ambientalista ed etico, favorendo la crescita economica di pari passo con la tutela dell’ambiente. La scomparsa dei 42000 ettari di area protetta avrebbe messo fortemente a rischio orsi, lupi e grifoni che si sarebbero ritrovati in un habitat ridotto e/o non protetto.
La mobilitazione è stata efficace e veloce, l’informazione ha girato rapidamente e alla fine sono state raggiunte le firme necessarie e sono state consegnate dagli attivisti di Animal Amnesty al Presidente del Consiglio regionale a riprova di quale fosse realmente la volontà dei cittadini, di quante fossero le persone disposte ad esporsi per la tutela del parco.
Molto spesso si pensa che manifestazioni, mobilitazioni e petizioni siano solo una lotta contro i mulini a vento, una vana presa di posizione contro qualcosa che non possiamo cambiare, ma non è così, la forza del boicottaggio, delle manifestazioni, delle petizioni è una realtà è uno strumento vivo ed efficace e la divulgazione e l’informazione sono le gambe su cui può muoversi, la fiducia e la convinzione che ne valga comunque la pena sono le sue fondamenta.

Il potere del singolo è immenso, ognuno di noi con le sue scelte può cambiare le cose, quella firma sarà la prima o l’ultima di un percorso, non importa, l’importante è che ci sia, se noi crediamo nella causa da combattere, se riteniamo che sia ingiusto quello che sta accadendo o che sta per accadere allora dobbiamo comunque intervenire, l’azione ripaga, in ogni caso, che si vinca o no, è stata generata consapevolezza e quest’ultima è sempre una vittoria.
“La libertà è uno dei doni più preziosi dal cielo concesso agli uomini: i tesori tutti che si trovano in terra o che stanno ricoperti dal mare non le si possono agguagliare: e per la libertà, come per l’onore, si può avventurare la vita, quando per lo contrario la schiavitù è il peggior male che possa arrivare agli uomini.” Don Chisciotte



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