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Oggi votato il primo Si, un altro passo avanti contro la vivisezione

Di Valeria Bonora - 20 Gennaio 2012


Vi voglio riportare le parole della LAV riguardanti l’approvazione dell’emendamento che prevede il divieto di allevare cani, gatti e primati su tutto il territorio nazionale destinati alla vivisezione. Adesso la chiusura di Green Hill è davvero vicina…
La chiusura di Green Hill, il divieto di alcune forme di sperimentazione sugli animali, l’incentivazione dei metodi alternativi, possono essere una realtà grazie al testo proposto dalla Commissione Affari Sociali di Montecitorio – dice la LAV – si tratterebbe di concreti passi in avanti, con nostro obiettivo l’abolizione della vivisezione, per controbilanciare i nefasti effetti della direttiva approvata a Bruxelles un anno e mezzo fa e che l’Italia deve recepire, volente o nolente, entro il novembre prossimo”.
Chi contrasta questo emendamento è chi vuole, di fatto, continuare a fare di tutto, su tutti gli animali, e continuare a tenere aperti allevamenti come quello di Green Hill in Lombardia. Il miglior risultato ad oggi ottenibile dalla politica italiana – conclude l’associazione animalista – ringraziamo i deputati che contro la politica del “tanto peggio tanto meglio” stanno riuscendo a ottenere un importante risultato che ora andrà confermato dall’Aula di Montecitorio e rappresenterà il vincolo per la stesura del nuovo Decreto Legislativo italiano da cui non si potrà tornare indietro. Per l’utilizzazione dei randagi, infine, l’Italia ha già in vigore il divieto del loro utilizzo, contenuto fin dal 1991 nella Legge 281 su cani e gatti”.
La LAV è co-promotrice con Enpa, Oipa, Limav, Lega nazionale per la difesa del Cane e I-Care di un convegno proprio sull’emendamento votato, che si svolgerà mercoledì 1 febbraio presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati (ore 9-13). (Fonte http://www.lav.it/index.php?id=1067)

Nove i punti per riassumere il perché della necessità di chiudere con certe pratiche, poco ortodosse.
Abbiamo corretto i grandi errori della direttiva europea 63/2010 e abbiamo introdotto in maniera importante e definitiva il principio per cui l’utilizzo degli animali, in quanto esseri senzienti e portatori di diritti, deve essere abbandonato in favore dello sviluppo di metodi alternativi in vitro. Questo principio, solo in parte accolto dalla direttiva europea, diventa centrale nella nostra impostazione” ha spiegato Michela Brambilla, il ministro del Turismo nonché presidente del comitato ministeriale per la creazione di un'”Italia Animal Friendly”.
Senza ostacolare la ricerca, il nuovo testo approvato dalla Commissione prevede infatti nuove misure in attesa che ulteriori regolamentazioni possano completamente sostituire la sperimentazione sugli animali. In questo modo sarà possibile effettuare test su cani, gatti e primati solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte del Ministero della Salute e del Consiglio Superiore di sanità.
Altro punto fondamentale. Gli animali non potranno essere più “utilizzati” per esercitazioni didattiche (eccetto l’alta formazione di medici e veterinari) e per esperimenti bellici.
Adesso non ci resta che aspettare…. aspettare che l’uomo diventi un po’ più ‘umano’ e che acceleri le pratiche di chiusura di GreenHill e di adozione dei cani, se così sarà.
 





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