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Europa: in aumento la vendita delle biciclette rispetto alle automobili, colpa della crisi economica?

Di Daniela Bella - 6 Dicembre 2013

Spostarsi in bicicletta, spesso, si rivela molto utile, non solo perchè consente di muoversi con velocità e praticità, sopratutto in quelle zone particolarmente affollate, ma anche perchè consente di risparmiare denaro, di ridurre l’inquinamento e di mantenersi in esercizio fisico, aspetto molto importante per la nostra salute.

E la tendendenza di andare in giro in bicicletta pare si sia facendo sempre più frequente: basti pensare che, nel 2012, in 26 dei 28 paesi dell’Unione europea le biciclette sono state vendute più delle automobili.

Il motivo, a quanto pare, è da attribuire alla crisi economica, che sta colpendo sempre più il mercato delle auto a favore di quello delle biciclette appunto.

Questa tendenza non si riscontra solo in quei paesi dove le bici sono usate comunemente come mezzo di trasporto, come l’Olanda e la Danimarca. In Italia, per esempio, nel 2012 sono state vendute 1,6 milioni di biciclette, contro gli 1,4 milioni di auto acquistate.

Milano è tra le ultime città europee ad aver introdotto un sistema di bike-sharing sul modello diffuso a Parigi, Roma e Londra.

A Madrid, invece, è stata inaugurata “una cintura verde” di piste ciclabili: sentieri di 10 chilometri creati apposta per le biciclette e che circondano l’intera città.

Solo in Belgio e in Lussemburgo le vendite delle auto nel 2012 superano ancora quelle delle biciclette.

Le autorità di Londra, invece, hanno spiegato chem negli ultimi dieci anni, l’uso della bici per spostarsi all’interno della città è salito del 66%. Mica male!

Bisogna dire, però, che le vendite di biciclette sono largamente inferiori alla media europea. In Italia la motorizzazione privata e le percorrenze in auto sono tra le più alte d’Europa: nonostante il declino delle nuove immatricolazioni, infatti, il tasso di motorizzazione continua a crescere e rimane ai vertici dell’Unione europea e del mondo.

E intanto ecco che la Regione Friuli Venezia Giulia, un po’ controcorrente, ha recentemente votato il finanziamento di ecobonus per l’acquisto di auto.

Ecco qui di seguito il comunicato di Ulisse-Fiab:

“Il consiglio regionale venerdì 22/11/13 ha votato un provvedimento che destina 3.000.000 di euro per un “eco” bonus di mille euro a 3.000 cittadini che nei prossimi mesi cambieranno auto acquistandone una euro 5 o 6. Il provvedimento è passato senza alcun voto contrario, mettendo d’accordo maggioranza e opposizione.

Un ritorno al passato riesumando scelte sulla mobilità vecchie di vent’anni e che nulla hanno a che vedere con le politiche più innovative che tendono a promuovere sempre più i mezzi di mobilità alternativi all’auto privata.

Il bonus auto approvato dalla Regione avrebbe, secondo chi l’ha votato, finalità ecologiche: “la misura è a costo zero per la Regione perché tutto il denaro viene recuperato dal gettito IVA; inoltre rinnovando il parco macchine si riducono le emissioni in atmosfera e per questi due motivi abbiamo votato a favore” ha affermato il consigliere Giulio Lauri.

Se da un lato è vero che le nuove auto sono sempre meno inquinanti, ciò non è sufficiente per poter affermare che il bonus di 1000 euro è “ecologico”. Oltre a prendere in considerazione la riduzione delle emissioni, bisogna valutare anche l’impatto dell’intero processo di rottamazione dell’auto vecchia e di produzione di quella nuova ed i relativi costi ambientali. Purtroppo esistono solo studi che effettuano una comparazione esclusivamente delle emissioni vecchio vs nuovo veicolo, ma nessuno studio recente contempla i costi ambientali della produzione di una nuova auto e dello smaltimento di quella vecchia. Se consideriamo l’intero ciclo di vita di un’automobile, è quindi possibile che finisca per essere meno dannoso per l’ambiente tenersi la propria vecchia auto, anziché sostituirla con una nuova.

Ben diverso sarebbe stato se si fosse destinata la stessa cifra ad un bonus di 300 euro per l’acquisto di una bici a pedalata assistita, come fa la Regione Emilia Romagna. Un siffatto provvedimento avrebbe comportato la presenza di 10.000 biciclette in più che nelle città della nostra regione, con un impatto ecologico significativo positivo e certo. Inoltre un provvedimento come questo, promuovendo la mobilità attiva, sarebbe stato uno strumento di prevenzione primaria e perciò avrebbe avuto anche delle ricadute positive sulla riduzione della spesa sanitaria.

Per questo proponiamo che, nel quadro degli impegni nazionali e regionali per la mobilità elettrica nella prossima finanziaria regionale si preveda di destinare un primo contributo di 300.000 euro per l’incentivazione all’acquisto di biciclette a pedalata assistita nel 2014.

E’ inoltre opportuno sottolineare che il tema della mobilità non ha a che vedere solo con la questione ecologica relativa alle emissioni inquinanti, ma è un tema centrale che tocca la democrazia stessa attraverso il diritto alla mobilità, l’accessibilità ai servizi, l’inclusione, la socialità, la costruzione e il futuro delle nostre città e la qualità dello spazio pubblico.

Ci rivolgiamo in particolare alla Presidente Serracchiani e ai 5 consiglieri regionali (Lauri, Ukmar, Boem, Paviotti, Frattolin) che in campagna elettorale avevano sottoscritto la “Campagna Mobilità Nuova FVG” (http://www.mobilitanuovafvg.it/) promossa da FIAB, Legambiente, ACP, ISDE, WWF, U.N.I.Vo.C. e AIFVS e in questo modo si erano impegnati a promuovere una visione nuova della mobilità nel Friuli Venezia Giulia, che mettesse al centro delle scelte della Regione la promozione della ciclabilità, della pedonalità, del trasporto pubblico locale, della mobilità ferroviaria e dell’uso occasionale dell’auto (car sharing, car pooling).

La mobilità vecchia sposta le persone per muovere i soldi.
La Mobilità Nuova sposta i soldi per muovere le persone.”

Bisogna dire, inoltre, che in Italia sono tante le biciclette inutilizzate e tenute in cantina: ben 32 milioni. Un nuovo fenomeno che intende rimetterle in funzione e valorizzarle è, per esempio, quello delle ciclofficine, prevalentemente gestite da giovani, i quali vi hanno trovato un’occupazione in questo difficile periodo di crisi lavorativa che stiamo attraversando.

Insomma, sarà la crisi economica o forse il rafforzarsi di una coscienza ecologista, resta il fatto che l’uso della bicicletta per spostarsi all’interno delle città sta tornando ai fasti di un tempo: quello che adesso servirebbe davvero è mettere a disposizione più piste ciclabili e servizi di bike-sharing per venire incontro alle nuove esigenze di mobilità e per incentivare, appunto, l’uso della bicicletta.

Ma qual’è la ricetta dei negozianti per promuovere l’uso della bici? Il 63% vuole infrastrutture, il 15% vuole gli incentivi all’acquisto, mentre l’8% punta sulla sicurezza.

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