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Una bottiglia che si riempie di acqua da sola? Possibile grazie all'umidità

Di Daniela Bella - 30 Novembre 2013

L’acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso.

Da anni ormai sono in corso degli studi per poter rendere questa “fonte di vita” accessibile a tutti, ed ecco che oggi qualche passo in avanti arriva da un gruppo di ricercatori della NBD Nano, una startup americana specializzata nella realizzazione di tecnologie di approvvigionamento idrico in regioni e ambienti aridi.

L’innovativa ed interessante proposta consiste in una speciale bottiglia in grado di riempirsi di acqua da sola sfruttando l’umidità, dunque estraendo l’acqua direttamente dall’aria.

Un sistema, questo, che prende spunto dal comportamento del coleottero delle nebbie, detto anche coleottero del deserto, tipico del deserto del Namib.

Questi, infatti, grazie alla sua conformazione fisica, è in grado di mettere in atto un’insolita tecnica di raccolta dell’acqua dalla nebbia oceanica: l’umidità si condensa sull’estremità dell’addome, dove forma piccole gocce che poi scivolano sul dorso altamente idrorepellente fino a giungere alla bocca a causa della forza di gravità.

Recenti studi, inoltre, hanno rivelato che le elitre dei coleotteri del deserto, esaminate al microscopio a scansione, mostrano un complesso pattern di aree idrorepellenti e non idrorepellenti, che ottimizza la rapidità di condensazione del vapore acqueo.

Ebbene, imitando il “comportamento” dei coleotteri, i ricercatori sono riusciti a realizzare uno speciale prototipo di bottiglia costituita da materiali idrofili e batterie solari per la ricarica energetica, in grado di estrarre il vapore acqueo direttamente dall’atmosfera per poi immagazzinarla al suo interno sottoforma di “goccioline” e trasformarla in preziosa acqua da bere, opportunamente filtrata grazie ad una particolare ventola posizionata sulla parte superiore della bottiglia.

Se la bottiglia riuscisse ad accumulare diversi litri d’acqua al giorno in modo economicamente efficiente, si potrà non solo soddisfare la quotidiana esigenze di chi all’acqua non ha accesso diretto, come l’Africa subsahariana e altre regioni secche e aride del mondo, ma si potrà anche trovare una buona soluzione per chi è in viaggio o fuori casa.

Inoltre, se la si riuscirà a produrre a basso costo, questa alternativa sarà in grado di avere un grosso impatto sull’ambiente locale.

Miguel Galvez, co-fondatore dell’azienda, parlando di questo progetto ha spiegato:

“Era importante applicare questo concetto al nostro design, abbiamo sviluppato una dimostrazione iniziale e stiamo creando il nostro primo prototipo completo. Pensiamo che il nostro prototipo iniziale raccoglierà da 1/2 litro a 3 litri d’acqua ogni ora, dipendentemente dall’ecosistema locale. Anche in condizioni di scarsità d’acqua, la popolazione avrebbe bisogno di una quantità d’acqua superiore a quella del semplice consumo personale; il bestiame e l’agricoltura sono molto importanti nelle zone aride. Ci sono tuttavia molti mercati per la bottiglia, come l’ambiente militare o le attività all’aperto…

Per il momento si tratta solo di un concept sulla carta, ma i ricercatori sono sul punto di sviluppare un prototipo pienamente funzionale. Se i risultati saranno quelli sperati, entro il 2014 questa speciale bottiglia potrebbe essere già prodotta e inserita sul mercato.

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