Animalismo
Anteprima

Le chimere dagli occhi tristi

Di Valeria Bonora - 10 Gennaio 2012

Si chiamano Roku, Hex e Chimero e sono le prime scimmie chimera al mondo. Al pari del mito greco della chimera, con il quale si definivano degli esseri il cui corpo e le cui sembianze fossero costituite da quelle di più animali, sono nate, cioè, mescolando insieme i genomi di diversi animali, da embrioni che contenevano cellule appartenenti a diversi ovuli fecondati.

Appena letto questo articolo sono rimasta un po’ sconcertata… poi allibita… poi intristita.

Sconcertata da quello che l’uomo è in grado di pensare, di inventare e di mettere in atto…

Allibita da quello che l’uomo ha fatto ma che sopratutto non serve a nulla se non a soddisfare un suo bisogno di egocentrismo…

E infine intristita al pensiero di queste due creature che nonostante si possano chiamare “kimere”, esseri senza padre ne madre, esperimenti, hanno comunque un cuoricino che batte, delle zampine pelose che ti afferrano fiduciose e due occhi grandi come la speranza di sopravvivere… Ma che sappiamo tutti saranno utilizzati per quello che sono nient’altro che esperimenti.

Un esperimento portato a termine da scienziati americani che hanno letteralmente “creato” delle scimmie utilizzando pezzetti di cellule provenienti da embrioni diversi, il cui puzzle finale è stato impiantato nell’utero di una femmina adulta.

Ciascun cucciolo racchiude in sé almeno sei diverse identità genetiche, un pezzetto di sei altre scimmie diverse.

Le tre scimmiette sono nate all’ Oregon National Primate Research Center della Oregon Health and Science University di Portland (Usa), grazie agli scienziati guidati da Shoukhrat Mitalipov, che su Cell raccontano in che modo siano riusciti a produrre i primati chimera.

Le chimere sono nate unendo cellule embrionali “totipotenti” (cioè potenzialmente in grado di differenziarsi in qualsiasi cosa) raccolte da diversi embrioni di scimmia e messe l’una accanto all’altra: un esperimento che gli stessi ricercatori specificano non potrà essere applicato all’uomo, quindi fatto come ricerca di base fine a sé stessa.

Uno studio inutile, che ancora una volta fa credere all’uomo di poter fare praticamente di tutto sugli animali, come fossero oggetti da smontare e rimontare per semplice curiosità.

Queste due scimmiette hanno un destino segnato, morte prematura, isolamento, sperimentazione… non fanno parte dell’evoluzione, sono due esserini “alieni”.

Speriamo che la curiosità umana verta su altri lidi, e che un giorno si smetterà di trovare scuse ma si cercherà un’alternativa a questa barbaria sugli animali, che essa sia sperimentazione genetica, sperimentazione di farmaci o la più brutale vivisezione.

(immagini e video: Oregon Health & Science University)

Eccovi il video delle scimmiette





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