Benessere

Silvoterapia: Abbracciare gli Alberi per Curarci dai Nostri Mali

Di Valeria Bonora - 22 Novembre 2013

Ma il viaggiatore è uno schiavo dei propri sensi; la sua presa su un fatto può essere completa solamente quando è rafforzata dalla prova sensoriale; egli può conoscere davvero il mondo soltanto quando lo vede, lo sente e lo annusa.

Robert Byron

I sensi… i sensi sono alla base della silvoterapia, una terapia con antiche origini celtiche che insegna a sfruttare l’energia positiva delle piante per rigenerare il nostro corpo ma soprattutto il nostro spirito. I sacerdoti celtici praticavano questa terapia che conferiva immediato sollievo a coloro che vi si sottoponevano.

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Oggi non c’è bisogno di cercare un vecchio sacerdote celtico per curarci dalla depressione e dalla frenesia dei nostri giorni, la silvoterapia la possiamo fare anche da soli camminando nei boschi e nelle pinete. Una pratica che era consigliata soprattutto ai malati di tubercolosi.

I benefici della Silvoterapia

Insieme alla silvoterapia, veniva spesso associata la balneoterapia che ancora oggi viene prescritta alle persone che soffrono di asma bronchiale, ipertensione arteriosa e bronchite, senza contare che è una pratica molto utile anche per coloro che soffrono di nervosismo e insonnia.

La scienza che ha studiato questa antica arte ha scoperto che i benefici proverrebbero dagli ioni negativi che producono gli alberi e che aiuta a liberare la mente e a sentirsi meglio. Pensate che un albero con un diametro di chioma di 15 m è in grado di produrre in un giorno il necessario giornaliero di ossigeno per 14 persone.

La ionizzazione negativa dell’aria crea una sensazione generale di rilassamento corporeo, un abbassamento della pressione sanguigna e della frequenza respiratoria, migliora le capacità cognitive e di attenzione ma soprattutto normalizza la funzione neurale.

Alcune ricerche sulla ionizzazione negativa dell’aria hanno dimostrato che ci sono innumerevoli benefici per il corpo, tanti che non dobbiamo sottovalutare come ad esempio la disintossicazione corporea, il rilassamento, la capacità polmonare e l’aumento dell’assimilazione della vitamina B e C.

Altre ricerche dimostrano che una bella passeggiata in un bosco allevia il mal di testa e rinforza il sistema immunitario, per non parlare del riequilibrio delle funzioni ormonali.

In Australia nei parchi ci sono appositi cartelli che invitano i visitatori ad abbracciare gli alberi, nei paesi nordici esiste tutta una cultura basata sugli abbracci agli alberi chiamata “Tree hugging“.

Per far si che la terapia funzioni si dice che ci sia una procedura da seguire, si appoggia la schiena al tronco, si sistema il palmo della mano destra sul plesso solare che corrisponde alla bocca dello stomaco e il dorso della sinistra a contatto con i reni. In questa posizione, si fanno respiri lenti e profondi per venti minuti circa.

Ma se non vogliamo abbracciare l’albero o starne a contatto, per trarne beneficio basterà camminare in mezzo a loro, in silenzio assaporandone i colori, gli odori e i rumori… coinvolgendo tutti i sensi, anche il tatto, si avrà una sensazione di immediato benessere… Provare per credere.

Per chi fosse ancora scettico consiglio la lettura di Blinded by Science un libro dell’autore Matthew Silverstone, nel quale viene dimostrato scientificamente che gli alberi, in realtà, migliorano molti problemi di salute come i livelli di concentrazione, i tempi di reazione, la depressione, lo stress e altre varie forme di malattia mentale.

Di seguito un video dove possiamo ascoltare una pianta che “suona” o meglio che produce differenti emissioni di segnali che vengono trasformati in suoni, per dimostrare quanto anche le piante siano vive. L’esperimento è stato girato nella Sacret Forests in Damanhur.

I nativi americani insegnano davvero a sentire la foresta:

Rimani immobile e diventa come gli alberi per osservare ciò che sta crescendo nella tua Foresta”.

Silvoterapia: i poteri curativi delle piante

 

I Celti avevano classificato i vari “poteri curativi” delle varie piante, li trovate qui di seguito, e quando imparerete ad ascoltarli vi renderete conto che alcuni di essi vi attraggono mentre altri vi respingono, questo lo potete anche constatare voi stessi quando li osservate con il solo senso della vista già potete farvi un’idea: immaginate di poter usarli tutti…

Agrifoglio: vita e protezione.

Sambuco: rigenerazione, vita e morte.

Sorbo selvatico: rinascita, magia e protezione contro le negatività.

Biancospino: purezza, intuizione, viaggi interiori

Quercia: simbolo di potere, energia, sopravvivenza e passaggio tra i mondi.

Pruno selvatico: azioni forti, influenze esterne a cui è necessario obbedire.

Nocciolo: meditazione, saggezza interiore, intuizione, potere di divinazione.

Melo: scelta.

Edera: risorse interiori e ricerca del sé.

Ontano: protezione spirituale e potere oracolare.

Betulla: simbolo di sacrificio, purificazione, rinascita, conoscenza.

Salice: appartiene all’universo femminile e porta con sé aspetti lunari e ispirazione poetica.

Frassino: simbolo dell’albero del mondo, della rinascita e dell’iniziazione.

 

Gli alberi mi danno questa impressione di credere sempre nelle loro battaglie. Senza armi, senza grida, basandosi solo sulla forza della perseveranza.
(Fabrizio Caramagna)





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