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L'importanza dei piccoli gesti: storie che ridanno fiducia all'umanità

Di Daniela Bella - 3 Novembre 2013

Come si suol dire: “Un gesto vale più di mille parole“. Nulla di più vero. Sono proprio piccoli gesti, infatti, a rivelarsi grandi e preziosi. Oggigiorno, in un momento in cui il consumismo, le apparenze, le pretese, le mode e le nuove tendenze hanno preso il sopravvento, riesce difficile “guardare oltre”, dove c’è veramente bisogno.

E invece basterebbe poco, davvero poco per fare la differenza. E per fortuna esiste qualcuno che, in un momento come questo, è pronto a ricordarcelo: noi li consideriamo degli “eroi”, perchè ormai anche il più semplice gesto umano appare oggi come “l’eccezione che conferma la regola”. Nulla di più errato.

Intanto c’è chi ha deciso di dedicare la propria vita agli altri, sacrificando la propria, per mettersi al servizio di coloro i quali hanno davvero bisogno di aiuto. C’è chi lo fa con un semplice gesto, c’è chi spera sempre in un mondo migliore, c’è chi si batte per la natura e per tutti gli esseri che la popolano. Sono tante, insomma, le storie che ci invitano a fermarci e riflettere, pronte a insegnarci qualcosa. E allora eccone qualcuna nella speranza che possano aiutarci ad agire e a comportarci di conseguenza.

1. JOSE MUJICA, IL PRESIDENTE CHE DONA AI POVERI.

Se una cosa del genere succedesse qua, così come in altri paesi del mondo, si porrebbe finalmente fine a tante tragedie. Jose Mujica, presidente dell’Uruguay, è diventato famoso per aver donato ai poveri il 90% del suo stipendio statale e per aver permesso ai senzatetto di dormire nella dimora presidenziale. Per vivere ha scelto una casetta di campagna molto modesta, dove coltiva l’orto e conduce una vita semplice. Si tratta del presidente più povero al mondo, che per anni ha combattuto per l’uguaglianza e la parità, e per farlo non si è limitato semplicemente a mettere in pratica l’arte della parola, ma ha agito coi fatti.

2. DOBRI DOBREV, IL SENZATETTO CHE HA DONATO LA SUA ELEMOSINA IN BENEFICENZA.

Si chiama Dobri Dobrev ed è un senzatetto che vive a Sofia (Bulgaria): un sensatetto che, come tanti, chiede l’elemosina alla gente. Fin qui nulla di strano, non fosse per il fatto che, in tutti questi anni, Dovreb è riuscito a racimolare per 40.000 euro che ha deciso di donare in beneficenza. Tutta la somma di denaro, per sè non ha tenuto nulla. Dovreb, infatti, per vivere si accontenta della sua misera pensione statale di 8o euro. Insomma, un gesto davvero degno di nota.

3. CHEN SHU-CHU, LA FRUTTIVENDOLA CHE DONA IL RICAVATO DELLA SUA PROPRIETA’ IN BENEFICENZA.

Chen Shu-chu è una fruttivendola di Taiwan, proprietaria di un banchetto di frutta al mercato di Taitung: una fruttivendola dal cuore d’oro. La donna, infatti, ha deciso di donare il ricavato della propria attività ai più bisognosi. Negli anni è riuscita a donare oltre 322.000 dollari a varie associazioni ed enti di beneficenza per il sostengo di bambini in difficoltà e orfanotrofi, e per la costruzione di scuole e biblioteche. Vi state chiedendo come faccia questa donna per vivere? Semplice: ha risparmiato spendendo i soldi guadagnati soltanto per i beni di prima necessità, senza concedersi lussi e senza pretese per poter aiutare chi ha davvero bisogno di aiuto. La donna, infatti, ha dichiarato: “Il denaro compie il suo scopo solo quando viene usato per chi ne ha bisogno“.

4. LAWRENCE DEPRIMO, IL POLIZIOTTO CHE REGALA DELLE COMODE E CALDE SCARPE A UN SENZATETTO.

Si chiama Lawrence Deprimo ed è un giovane ufficiale di polizia di New York. Lawrence è stato soprannominato “The shoe cop” (il poliziotto delle scarpe) per aver regalato un paio di stivali e delle calze termiche a un senzatetto di New York, particolarmente sofferente per via delle serate gelide e dei suoi piedi scalzi. La fotografia che immortala Lawrence mentre regala le scarpe al senzatetto ha fatto in poco tempo il giro della rete, generando parecchia ammirazioni da parte della gente.

5. JOE THE BARBER, IL BARBIERE CHE TAGLIA I CAPELLI AI SENZATETTO IN CAMBIO DI UN ABBRACCIO.

Anthony Cymerys è un barbiere conosciuto con il nome di Joe the Barber. Ma non si tratta di un barbiere come tanti: Anthony, infatti, da ben 25 anni tagli i capelli ai senzatetto per beneficenza, e sapete cosa chiede in cambio? Un semplice abbraccio. Gli abbracci non costano nulla, ma possono dare davvero tanto: un gesto semplice e umile in grado di esprimere affetto e amore, di trasmettere emozioni e di unire le persone.

6. UNA DONNA RESTITUISCE LA SABBIA DELLA SPIAGGIA ROSA DI BUDELLI DOPO VENT’ANNI.

Una donna, dopo essere stata in vacanza in Sardegna, e con precisione nella spiaggia rosa di Budelli, aveva deciso di portare con sè un souvenir: un po’ di sabbia della suddetta spiagga. La donna, però, si è pentita di questa gesto e così, vent’anni dopo, ha deciso di restituire la sabbia, che ha custodito all’interno di un sacchetto, con una lettera di accompagnamento in cui si scusava e spiegava i motivi del suo gesto. A causa del crescente turismo e degli inadeguati comportamenti della gente, purtroppo, la spiaggia di Budelli non gode più della bellezza e dello splendore di un tempo. La sabbia, considerata vera e propria “reliquia” e simbolo dell’educazione ambientale, è stata custodita insieme alla lettera nel museo della Maddalena.

7. SEAN LE VEGAN, L’UOMO CHE VIVRA’ PER 35 GIORNI IN UN CANILE PER IMMEDESIMARSI NELLA VITA DEI CANI ABBANDONATI.

Un caso davvero bizzarro e curioso, ma che ci aiuta a riflettere. Lui si chiama Sean Le Vegan ed è un volontario e animalista di Manchester. Per immedesimarsi nella vita dei cani abbandonati, Sean ha deciso di vivere per 35 giorni all’interno di un canile: vi trascorrerà anche la notte, avrà a disposizione soltanto una razione quotidiana di acqua e cibo, una coperta per ripararsi dal freddo e potrà concedersi solo un’ora di libertà al giorno. Un modo, questo, per sensibilizzare la gente al tema del randagismo e per diffondere una maggiore consapevolezza sulle condizioni di vita dei cani nei canili.

8. KEIGO SAKAMOTO, L’UOMO RIMASTO A FUKUSHIMA PER SALVARE GLI ANIMALI ABBANDONATI.

Il disastro di Fukushima, che ha procurato una serie di incidenti presso la centrale nucleare omonima a seguito del terremoto e maremoto del Tōhoku occorso lo scorso Marzo del 2011, ha generato non poco scompiglio tra la popolazione, tanto che, intenti ad allontanarsi per sfuggire alle radiazioni, molti proprietari di animali hanno abbandonato i loro piccoli amici a quattro zampe. E così Keigo Sakamoto, un uomo di 58 anni, nonostante gli ordini di allontanamento ha deciso di restare a Fukushima per salvare e prendersi cura di questi animali abbandonati: cani, gatti, polli, conigli e altri animali che i padroni non avevano potuto portare via con sè. Insomma, un vero e proprio eroe.

9. BENNIE O’ BRIEN, L’UOMO CHE HA SALVATO PIU’ DI 500 ALBERI.

Anche l’ambiente vuole la sua parte e, per fortuna, esiste ancora qualcuno in grado di capirlo. Lui si chiama Bennie O’Brien ed è un uomo di Seattle che, grazie al suo profondo amore per la natura, ha salvato ben 500 alberi che rischiavano di essere rasi al suolo per far spazio a nuove abitazioni. E così, prima che questi alberi venissero abattuti, lui li ha presi tutti, uno per uno, con il suo pick-up per trasportarli con cautela e per ripiantarli nella sua proprietà.

10. JODAV PAYENG, L’UOMO CHE DA SOLO HA PIANTATO UNA FORESTA DI 550 ETTARI.

Come ben sappiamo, la distruzione di foreste comporta la conseguente estinzione degli animali, che vedono distrutto il loro habitat naturale. Nel 1979 forti inondazioni in India distrussero le piante e uccisero gli animali, e così un uomo, Jodav Payeng, cercò di porre rimedio a questo disastro naturale piantando dei semi lungo un terreno inaridito: il suo obiettivo era quello di ricreare un ecosistema fertile e adatto alla sopravvivenza degli animali. Oggi, trent’anni dopo, quel luogo si è trasformato in una foresta di 550 ettari. E pensare che nessuno volle degnarsi di aiutarlo. Con il suo gesto Jodav ha lasciato a tutti un grande insegnamento, sopratutto a quelle persone che non hanno mai creduto in lui e nei suoi sforzi che, fortunatamente, sono stati ricompensati. E oggi la natura e gli animali non smetteranno mai di dirgli “Grazie“.

[fonte:greenme.it]

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