Animalismo
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Divieto di entrare a scuola per il cane guida, l'ENPA protesta

Di Valeria Bonora - 30 Novembre 2011

La dirigente scolastica del liceo scientifico Ettore Majorana di Latina ha proibito a una 17enne diversamente abile di seguire alcune lezioni insieme al suo cane, costretto a rimanere nel cortile della scuola.
Alla famiglia, la dirigente Stella Fioccola ha scritto che alcuni alunni ed insegnanti sarebbero allergici a polveri, pollini ed altro ancora: inoltre lo spazio in classe è troppo angusto per gestire la situazione.
Una decisione che, sottolinea l’ente nazionale di protezione animali, “non è soltanto contraria alla legge, ma anche profondamente discriminatoria”. L’Ente nazionale protezione animali interviene con un esposto al ministero dell’Istruzione chiedendo quali provvedimenti saranno assunti nei confronti della preside. «La dirigente scolastica – spiega l’associazione – dovrebbe sapere che il nostro Paese tutela le persone prive di vista, e per questo riconosce loro il diritto di farsi accompagnare dovunque dal loro cane-guida. E dovrebbe anche sapere che la normativa stabilisce delle sanzioni per chi non dovesse rispettare questo obbligo.»
“Ancora una volta – spiegano gli animalisti in una nota – stupisce quanto siano poco conosciute le leggi italiane e quanto questa ignoranza, oltre a complicare la vita quotidiana delle categorie più disagiate, possa lederne la dignità”. Inoltre, la preside dell’Istituto “dovrebbe svolgere una funzione educativa: questo significa che essa dovrebbe preoccuparsi della serenità della sua studentessa, già provata da una difficile condizione di vita,ed evitare, lei per prima, quei comportamenti discriminatori – conclude l’Enpa – di cui si è invece resa responsabile”.
 

Alla base della sollevazione, l’associazione pone una questione affettiva: tra il Labrador Lisa e la ragazza si è instaurato un rapporto che potrebbe essere rovinato dalla seppur momentanea separazione. «Giova ricordare – conclude infatti la Protezione Animali – che l’assurdo divieto non ha soltanto creato delle difficoltà oggettive alla giovane, ma ha anche impedito una costante relazione tra il cane e il suo conduttore, che è fondamentale per il benessere psicologico e affettivo dell’uno e dell’altro.»
 





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