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Impianto fotovoltaico, recupera l’acqua e consente di coltivare il terreno

Di admin_eti - 28 Novembre 2011

energie rinnovabiliBrevettato da Miramare Hilltop dopo anni di studio compiuti dall’imprenditore Donato Di Febo, nasce “Acqua Terra Sole”, il primo sistema fotovoltaico integrato e automatizzato, concepito per recuperare l’acqua e per consentire di continuare a coltivare il terreno.
Il progetto nasce da un’analisi ecologica complessiva condotta nel rispetto della mission del gruppo Miramare: adeguare la tecnologia all’ambiente piuttosto che asservire la natura agli scopi dell’uomo.
L’osservazione del graduale prosciugamento delle falde acquifere, con conseguenti spostamenti dell’acqua dalle sorgenti alle valli, dissesti idrogeologici (frane, alluvioni) e aumento della temperatura terrestre, unito alla progressiva tendenza a destinare i terreni all’alloggiamento degli impianti fotovoltaici abbandonando l’attività agricola, ha indotto infatti a riflettere sullo studio di una modalità efficace che contemperi i diversi interessi in gioco.
Nasce da qui l’idea di restituire alla Terra la sua funzione di “serbatoio” naturale di acqua, fonte di vita per ogni specie vivente, attraverso un sistema che da un lato favorisce il risparmio idrico e dall’altro consente anche l’accumulo localizzato della risorsa recuperando le acque piovane, per rinvigorire le falde sfruttate bloccando l’acqua dove serve, piuttosto che disperderla lungo il percorso fino al mare.
E’ evidente dunque come in questo impianto la componente fotovoltaica diviene quasi strumentale agli obiettivi principali dell’impianto che sono:
1) recupero di acqua piovana superflua alla coltivazione (per 1m² di pannelli è possibile recuperare circa 1 m³ di acqua);
2) risparmio di acqua nella coltivazione (ne occorre circa il 66% in meno, poiché le piante la attingono dal terreno, quindi necessitano di minore irrigazione);
3) trasformazione di terreni marginali in terreni fertili;
4) coltivazione del terreno occupato dai pannelli fotovoltaici.
 


L’IMPIANTO: caratteristiche tecniche e capacità specifiche
La particolare struttura di sostegno dell’impianto fotovoltaico consente il movimento monoassiale delle stringhe, attraverso un sistema di controllo intelligente che calcola la posizione migliore dei moduli per la raccolta di acqua piovana e per la massimizzazione di produzione di energia elettrica.
Infatti nei pannelli è integrato un sistema innovativo di raccolta acqua che si collega a un pozzo di stoccaggio di acque piovane. Una scelta, quella di scavare pozzi rispetto all’utilizzo di cisterne, che connota ulteriormente il carattere ecologista del progetto.
Grazie a queste caratteristiche tecniche, Acqua Terra e Sole è in grado di interpretare le condizioni climatiche e orientarsi per:
raccogliere l’acqua in eccesso alla coltivazione creando un serbatoio naturale (si consideri che per 1m² di pannelli è possibile recuperare circa 1 m³ d’acqua);
massimizzare la produzione di energia elettrica che viene venduta: l’impianto insegue il sole lungo il percorso alba-tramonto (da est a ovest), con un guadagno energetico riscontrato nei primi test superiore del 20% circa a quello ottenibile con un impianto fisso a terra. Questo è reso possibile anche grazie alla tecnologia dell’impianto che adatta in ogni istante l’inclinazione dei pannelli per ottenere la massima produzione di energia elettrica, rispetto ai classici inseguitori che hanno un percorso orario stabilito.
creare il microclima ideale per la produzione agro-alimentare: infatti l’alternarsi di luce e di ombra, creato dal movimento delle stringhe, permette di avere la luce necessaria alla coltivazione mantenendo la giusta quantità di umidità e temperatura al suolo ma anche diminuendo l’utilizzo di acqua, poiché il terreno non è esposto in maniera diretta ai raggi del sole. La struttura dell’impianto è stata tra l’altro congegnata e ottimizzata, in termini di altezza e di spazi per consentire una coltivazione meccanizzata;
ovviare a situazioni di emergenza (es. vento, neve, troppa acqua raccolta) evitando così anche rischi di frane e smottamenti.









I BENEFICI TESTATI
I benefici riscontrati, dal punto di vista alimentare, ambientale, socio-antropologico ed economico sono innumerevoli.
Tra i benefici agro-alimentari già ampiamente provati con risultati di analisi condotte con un prototipo, si riscontrano:

  • migliori qualità organolettiche dei prodotti coltivati (contengono meno acqua);
  • maggiore produttività dei terreni;
  • possibilità di allungare le stagioni di coltivazione grazie al microclima creato sotto l’impianto;
  • modello di produzione agro-alimentare distribuito, che implica la sovranità alimentare del territorio e il ritorno a coltivare campagne disabitate, con produzione e consumo locale;
  • valorizzazione dei prodotti autoctoni.

I principali benefici ambientali sono facilmente prevedibili e anch’essi verificati:

  • rinvigorimento delle falde acquifere;
  • minore spreco di acqua;
  • cura delle campagne e dei relativi fossi;
  • minore rischio di esondazione di fiumi a monte e riduzione dei danni a valle, come effetto del recupero delle acque;
  • riduzione dell’inquinamento atmosferico per il trasporto di merci e persone, con relativo risparmio economico (alimenti a chilometri zero);
  • riduzione dei fattori inquinanti nella produzione di energia elettrica, salvaguardando il terreno e la sua capacità produttiva.

Rilevanti anche i benefici socio-antropologici che possiamo stimare:

  • recupero di terreni disagiati che ritornano vivibili;
  • cambiamento delle dinamiche migratorie della popolazione: ritorno dalle metropoli alla campagna;
  • recupero di memorie storiche e tradizioni dimenticate;
  • maggiore senso dell’etica: si pensi alla produzione di energia elettrica Eco-Sostenibile, preservando il territorio, adottando il concetto di impianto distribuito ed eco-sostenibile e salvaguardando la bio-diversità.

Infine, non sono affatto da trascurare i benefici economici:

  • risparmio nei costi di coltivazione agricola abbattendo i costi di irrigazione (tempi di lavoro, trasporto e costo dell’acqua stessa) e riduzione dei costi di concimazione (poiché le radici si sviluppano di più e raggiungono il loro nutrimento più in basso);
  • guadagno economico maggiore rispetto ai sistemi tradizionali, a parità di superficie (attraverso gli incentivi statali e per la vendita della corrente elettrica prodotta);
  • ricavo per la produzione alimentare altrimenti non ottenibile, con allungamento del periodo di produzione per maggiori condizioni ideali;
  • capitalizzazione della struttura che rimane (ombreggia e raccoglie l’acqua oltre il tempo di ammortamento);
  • risparmio del costo di affitto del terreno (ricavo per la valorizzazione e utilizzo dello stesso);
  • valorizzazione del terreno (per la presenza acqua e di energia elettrica).


ESEMPI DI UTILIZZO
Alla luce di quanto analizzato, risultano evidenti alcuni esempi pratici di utilizzo parziale dell’impianto:
– raccolta di acqua e produzione di elettricità nei paesi del terzo mondo;
– produzione di energia elettrica coltivando il terreno sottostante;
– recupero di un terreno marginale che sarà reso fertile, attraverso la presenza di acqua e di energia elettrica;
– recupero di acqua e maggiore reddito grazie alla vendita dell’energia prodotta;
– produzione alimentare di maggiore qualità.





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