Animalismo
Primo piano

La meravigliosa vita del maiale in libertà

Di Gaia Di Giovanni - 11 Gennaio 2015

Rinchiusi ad ingrassare fino alla morte, offesi continuamente dai nostri modi di dire, considerati esseri sporchi e puzzolenti, i maiali non hanno mai avuto, per tutto il corso della loro esistenza, la possibilità di esprimere sinceramente e liberamente se stessi.

Avrebbero fin troppo da dire e da dirci e forse, a quel punto, inizierebbero a decadere convinzioni infondate che il tempo e l’abitudine hanno reso solide e apparentemente indistruttibili.

La notizia che la loro intelligenza supera di gran lunga quella dei cani e può essere paragonata a quella di un bambino di circa 3 anni è assolutamente vera, test e osservazioni lo hanno ampiamente dimostrato.

Un’intelligenza tale fa sì che il maiale sviluppi una forte sensibilità nei confronti delle altre specie e della propria; nutrono un profondo rispetto per se stessi, infatti, se solo ognuno di essi potesse scegliere, riserverebbe per sè abitudini quotidiane sane e salutari.

Il fatto che i maiali negli allevamenti siano costretti a sdraiarsi sui propri escrementi perché totalmente impossibilitati a muoversi non significa che provino piacere nel farlo; ciò che li rende felici, piuttosto, è un rifugio pulito da condividere con i propri compagni.

Amano infatti la compagnia, gioiscono se viene data loro la possibilità di giocare rumorosamente su un prato e, come ama fare ogni cucciolo di ogni specie compresa quella umana, se solo non venissimo ingabbiati già dalla nascita all’interno di rigidi schemi e convenzioni sociali, i maialini diventano incontrollabili se hanno la possibilità di saltellare sul fango e sporcarsi senza nessuna preoccupazione.

Poiché ogni gravidanza può dar vita anche a 15 piccoli, già dalla nascita questi animali sono abituati a condividere spazi e abitudini, cominciando subito dalle mammelle: ognuno di loro ne sceglie una e la tiene per sé fino allo svezzamento, come fosse personale, in modo da cibarsi sempre dalla stessa ad ogni poppata.

Non è la dimostrazione di un profondo rispetto per gli spazi e le cose altrui?

È sorprendente che, mentre a noi uomini il concetto di rispetto viene spiegato e insegnato, per i maiali è semplicemente istintivo, non servono rimproveri e severi insegnamenti, ce l’hanno già dentro e soprattutto lo mettono in atto senza alcuna difficoltà.

Per loro il parto non è soltanto la naturale e meccanica riproduzione, ma è un momento sacro ed è proprio qui che i maiali mostrano tutta la loro delicatezza; la scrofa infatti, scaduto il tempo della gravidanza, si apparta in un luogo confortante per lei e per i piccoli che stanno per arrivare e le uniche ammesse all’interno di quel luogo sono le scrofe che hanno precedentemente partorito e che sanno come accudire e accompagnare la compagna nell’emozionante ed elaborato processo di riproduzione.

Tutti gli altri vivono questo meraviglioso momento dall’esterno, rispettano profondamente l’intimità della compagna e si emozionano quando la nascita è avvenuta e i piccoli, un po’ confusi, già cercano il loro latte.

E come ogni cucciolo che si rispetti, la notte hanno bisogno di compagnia; tutti i fratellini, allora, dormiranno stretti nello stesso posto per scambiarsi calore e conforto.

Forse un giorno permetteremo a questi animali di vivere in natura; la loro vita sarebbe senza dubbio un meraviglioso spettacolo! In una parte sperduta e stupenda del mondo questo già succede: stiamo parlando della Pig Beach, l’isola dei maiali felici.

Gaia Di Giovanni





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