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Vegetarismo e Veganismo

Italia al secondo posto nella classifica dei vegetariani

Di Valeria Bonora - 5 Giugno 2013

Secondo il resoconto dell’AVI, l’Associazione Vegetariana Italiana, del 2012 l’Italia sarebbe la seconda nazione dopo l’India con la percentuale più alta di vegetariani.
Il numero di persone che hanno deciso di non mangiare più carne o alimenti di origine animale è in aumento e durante un’intervista il presidente dell’AVI, Carmen Nicchi Somaschi racconta ridendo: “E’ tutta colpa nostra! Abbiamo lavorato molto per informare le persone sulla scelta vegetariana, e grazie a Internet, negli ultimi anni siamo riusciti a far arrivare le informazioni a un gran numero di persone”.
Da parte degli italiani c’è stata una forte presa di coscienza. Quando le cose non vanno bene si inizia a farsi delle domande, le difficoltà, anche economiche, sono un momento di crescita”. In effetti molte sono le associazioni animaliste, vegetariane e vegane nate nell’ultimo anno.

Secondo l’Eurispes, le motivazioni della scelta vegetariana o vegana riguardano l’attenzione per la salute (43,2% dei casi), il rispetto per gli animali, contro il loro sfruttamento da parte dell’uomo (29,5%), e la tutela dell’ambiente (4,5%).

Carmen Nicchi Comaschi parla anche dei servizi a disposizione di chi decide di abbandonare il consumo di carne: “Trent’anni fa era difficile andare controcorrente. Si faticava a trovare prodotti ad hoc, come il formaggio con caglio vegetale, o mense e ristoranti con piatti vegetariani”.
Il settore privato si sta evolvendo molto. Lavoro con molte aziende di ristorazione, cercando di trovare soluzioni perché il loro menù accontenti vegetariani e non.
Le tendenze stanno decisamente invertendo la rotta basti pensare che: “All’hotel Hilton di Milano sono stati organizzati corsi di alimentazione vegetariana per chef e personale, in modo che un cliente vegetariano possa avere a disposizione dei piatti diversi, e non sempre pasta o formaggio”.
Carmen spiega anche il lavoro che l’AVI ha in corso con le aziende: “Cerchiamo di studiare con loro prodotti adatti anche a chi non mangia carne e pesce. Con Autogrill, per esempio, abbiamo studiato un panino per vegetariani e vegani, con Ikea un intero menù. Mentre confrontandoci con Barilla, abbiamo ottenuto che lo strutto fosse eliminato dai loro tipi di pane”.

Purtroppo però c’è ancora difficoltà per quanto riguarda i servizi pubblici: “Le mense di scuole, ospedali, uffici e imprese raramente sono disponibili a offrire pasti per i vegetariani, anche se nella nostra tradizione mediterranea ci sarebbero molte pietanze adatte ai vegetariani. All’estero, al contrario, dove c’è una tradizione culinaria diversa, si sono messi a punto dei menù ad hoc”.
Pensiamo al risotto, per esempio: se si prepara con il brodo vegetale piuttosto che con quello di carne, diventa un piatto per tutti, e così come accade per i piatti senza carne di maiale preparati per i cittadini musulmani. Perché, se garantiamo pasti diversi per motivi religiosi, non lo facciamo per motivi etici?”.
[Fonte LaStampa.it]





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